LA MOSTRA DELL'ESTATE 2021: L'EREDITA' DI DANTE


LE MOSTRE PRECEDENTI

   
TESTIMONIANZE D'ARTISTA
 

Una selezione di opere che sono testimonianza della vita vissuta nei campi di concentramento o del clima di repressione della comunità ebraica voluta dal regime nazista

 

 

ZORAN MUSIC
Pittore e incisore (Gorizia 1909 - Venezia 2005).
 

Dopo aver studiato a Zagabria soggiornò a Madrid (1933-35) e in Dalmazia. Legato al movimento della resistenza antinazista, fu internato a Dachau (1943-45); dal 1952 ha vissuto a Parigi con frequenti soggiorni a Venezia. Nella sua pittura e nelle sue incisioni (per le quali ottenne il premio della Biennale di Venezia nel 1956) prevale il ricordo della sua terra, trasfigurato in simboli di una poesia profonda e triste, sconfinanti spesso nel non figurativo. Accenti realistici caratterizzano la serie di dipinti e incisioni Non siamo gli ultimi, legata ai suoi ricordi di deportato.

Immagini che Mušic non riuscì più a rappresentare per 25 anni quando decise di fare i conti con i demoni interiori che avevano cambiato per sempre l’essenza della sua vita e della sua arte.

   
   

 

L’artista realizzò dei disegni, segretamente e a costo della vita, realizzati a matita o inchiostro sui supporti più disparati. Immagini che restituiscono l’orrore di chi conviveva
con pile di cadaveri e corpi scheletrici ogni giorno della sua permanenza nell’inferno
di un campo di concentramento.
I disegni in realtà facevano parte di un corpus più ampio di pezzi che l’artista in parte donò ai compagni sopravvissuti e poi andati dispersi.

 

 

 

 

ALDO CARPI
(Milano, 6 ottobre 1886 – Milano, 27 marzo 1973)

 

Si era diplomato nel 1910 all'Accademia di Brera col massimo dei voti e, due anni più tardi, aveva già esposto alla Biennale di Venezia. È il 1944 l'anno che segnerà tutta la vita dell'artista. Carpi, che era sfollato con la famiglia a Mondonico, in Brianza, è arrestato dai fascisti che erano alla ricerca dei suoi cinque figli, tutti attivi nella Resistenza (Paolo, catturato nel luglio del 1944, sarebbe stato ucciso, a diciassette anni, con un'iniezione dai nazisti, nel lager di Gross-Rosenger). Rinchiuso nel carcere di San Vittore il 24 gennaio 1944, dopo un mese l'artista è tradotto a Mauthausen. Il suo numero di matricola è 53376. Il 7 maggio è trasferito nel sottocampo di Gusen. Si salverà per la sua arte. Ma anche agli americani piace farsi ritrarre da Carpi, così il pittore tornerà in Italia con tre mesi di ritardo. Eletto per acclamazione direttore dell'Accademia di Brera, l'artista, nel 1956, riceve dal Comune di Milano la medaglia d'oro per meriti culturali. Nel 1971 esce il Diario di Gusen, una drammatica, partecipe testimonianza sugli orrori dei campi nazisti, tratta dagli appunti che Carpi aveva scritto durante la prigionia. Il libro sarà rieditato, con introduzione di Corrado Staiano, dall'editore Einaudi nel 1993. Nel 2001, in provincia di Varese, la sconvolgente mostra dei Disegni di Gusen.

 
 

 

 

 

 

 

 

DAVID OLERE
 

Il pittore ebreo David Olère, era nato a Varsavia il 19 gennaio 1902, naturalizzato francese nel 1937. Pittore e cartellonista dell’Ecole de Paris, Olère frequentò gli ambienti artistici di Montmartre e Montparnasse nella Parigi degli anni Venti e Trenta. Mobilitato nel 1939, perse il proprio lavoro nel 1940 e subì le umiliazioni imposte agli ebrei dal governo di Vichy. Arrestato il 20 febbraio del 1943 dalla polizia francese, venne deportato da Drancy ad Auschwitz-Birkenau nel convoglio 49 del 2 marzo 1943.

Fece parte del Sonderkommando per tutto il periodo della detenzione (matricola 106144). Evacuato di nascosto il 19 gennaio 1945 a fronte dell’avanzata dell’Armata rossa, sopravvisse alla “marcia della morte” che lo condusse a Mauthausen ed Ebensee (Austria), dove venne liberato dall’esercito americano il 6 maggio 1945. Tornato dai campi, non smise di testimoniare – con i disegni e i quadri – l’orrore di quegli anni. David Olère è morto il 2 agosto 1985 nei pressi di Parigi.

   

 

 

 

 

 

 

 

 

FELIX NUSSBAUM
(Osnabrück, 11 dicembre 1904
 Auschwitz, 9 agosto 1944)

 

 

Felix Nussbaum nacque nel 1904 da una famiglia borghese di origine ebraica. Durante il suo percorso di studi artistici incontrò la pittrice polacca Felka Platek, anch'essa proveniente da una famiglia ebraica, con la quale si sposò nel 1937. Nel 1933, con l'avvento del nazismo, Nussbaum fuggì prima in Italia e poi in Belgio, inizialmente ad Ostenda e in seguito a Bruxelles. Non essendo stato in grado di ottenere la cittadinanza belga, venne arrestato all'inizio dl secondo conflitto mondiale in quanto cittadino tedesco, subendo la deportazione presso il campo di Saint-Cyprien, nel sud della Francia. Dopo la resa, Nussbaum e la moglie fuggirono nuovamente a Bruxelles, riuscendo così ad evitare la consegna alle autorità tedesche. Rimasti nascosti nella capitale belga per quasi quattro anni, i due coniugi furono arrestati il 20 giugno 1944 in seguito alla denuncia da parte di un vicino di casa. Deportati il 31 luglio ad Auschwitz, Nussbaum e la Platek vennero uccisi nelle camere a gas il 2 agosto dello stesso anno.
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DANIEL PIQUEE.-AUDRAIN

 

 

 

 

 

 

Disegni del deportato francese Daniel Piquée-Audrain, Mauthausen, matricola 62978, che illustrano la vita del lager.

 
                   
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 
 
 
 


                   

 

 



 

 


 

 

 
                   

 

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